Gli stabilimenti termali della zona sono rinomati a livello nazionale grazie alla particolarità delle proprie acque che sgorgano naturalmente a temperature comprese tra i 35 e i 55 gradi centigradi; a fianco di grandi complessi vacanzieri che offrono sedute termali a pagamento, vi sono zone franche: zone (o pozze) libere in cui è possibile godere delle acque immersi nella natura incontaminata.
La località di San Casciano dei Bagni è circondata dal verde dei boschi di querce e castagni; in questa cornice scaturiscono 42 sorgenti solfate, calciche e fluorate; le acque sgorgano ad una temperatura di circa 37 gradi centigradi.
Sono dislocate molte pozze libere, vasche naturali immerse nel verde, dove è possibile godersi un totale relax nella quiete dei boschi, a stretto contatto con la natura.
Situate nel Parco della Val d’Orcia sono le Terme di San Filippo, la particolarità di queste terme sono i suggestivi depositi calcarei formati dalle calde acque termali solfuree, che a partire dal Medioevo curarono illustri personaggi, fra cui Lorenzo il Magnifico e il Granduca Ferdinando II. Divennero famosi grazie alla machiavellica citazione de La Mandragola.
Lungo la strada del Fosso Bianco (nomignolo del fiume Rondinaia per il colore che le sue acque assumono mescolandosi con le acque termali) si possono trovare delle zone termali libere, con delle piccole cascate solidificate, capaci di regalare momenti di piacere e rilassamento unici; una delle più conosciute è la Balena Bianca.
Le Terme di Saturnia con le calde acque sulfuree, sono forse le più antiche; erano conosciute già ai tempi degli Etruschi i quali avevano individuato nella sorgente virtù miracolose. Successivamente furono i Romani a trarne beneficio edificando veri e propri edifici per lo sfruttamento terapeutico della sorgente; sono tutt’oggi visibili numerosi reperti a testimonianza dell’operato dei Romani.
Nel Medioevo la particolarità di questo luogo, dovuta al vapore acqueo, al calore sprigionato e all’odore di zolfo, propiziarono molte leggende: si narrava che il diavolo uscisse dalle acque quando lasciava gli inferi. Il territorio veniva descritto come un luogo in cui sgorgavano acque stregate, che andavano a depositarsi in pozze fumanti e bollenti, diffondendo nell’aria un acuto odore satanico.
Nel medioevo vennero citate da Papa Clemente III che ne aveva apprezzate le acque minerali omeotermali sulfureo-carboniche, solfato-bicarbonato-alcalino terrose, oltre ed annoverare tra le sue peculiarità la presenza di due gas disciolti quali l’idrogeno solforato e l’anidride carbonica.
Le terme libere sono situate a pochi passi dal centro di Saturnia, in località Molino (che prende il nome dalla presenza di un antichissimo mulino proprio a lato delle cascate), sono fruibili in tutti gli orari.